La Cooperativa
Questa volta il regista Fulvio Schiano resta affascinato da un film: Si può fare (edito dalla Rizzoli Film – soggetto di Fabio Bonifacci – sceneggiatura di Fabio Bonifacci e Giulio Manfredonia) e decide di tentarne una trasposizione teatrale.
È la prima volta che lavora su un soggetto non suo; non è semplice ottenere le autorizzazioni, occorre arrivare alla Rizzoli, agli autori, al regista… ma Schiano è talmente entusiasta che non demorde e alla fine riceve addirittura una mail di incoraggiamento dal protagonista del film Claudio Bisio.
La storia, andata in scena al Cinema Mignon il 9 giugno del 2011 e il 10 maggio 2012 al prestigioso Teatro sociale di Como, invitati dall’ASL nell’ambito del progetto “Teatro e Psiche”, si ispira ad un fatto reale, quello della Cooperativa Noncello fondata nel 1981 da alcuni operatori e da nove malati del Centro di Salute Mentale di Pordenone.
I due atti mettono a fuoco la situazione della cooperazione sociale in Italia a partire dall’entrata in vigore della legge 180 e ruotano attorno ad un interrogativo: è possibile, e a che prezzo, dare dignità attraverso il lavoro a degli ex pazienti di ospedali psichiatrici? Nello, un sindacalista allontanato dal sindacato perché troppo avanti per quegli anni (crede nel mercato, nella competitività…) e mandato a dirigere una cooperativa di ex malati mentali, crede di sì.
Contro il parere degli psichiatri cercherà di spingere i soci della cooperativa a rinunciare ai lavori assistenziali e ad imparare un “lavoro vero”, un mestiere. In questo tentativo di reinserimento nella vita sociale si troverà ad affrontare situazioni ora comiche, ora drammatiche, scoprendo tutta l’umanità, la fragilità e la forza di questi suoi particolari compagni di viaggio.
Grazie alla bravura degli attori la Barfì & Friends si addentra nel tema scomodo del disagio mentale con delicatezza e rispetto, senza però mai nascondere quella vena di naturale umorismo che solo “i matti” sanno trasmettere. I registri interpretativi spaziano dal drammatico al comico alternando momenti di estrema tensione a tratti divertenti, senza mai scadere nel ridicolo.
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